Oh, have you heard the news, me Johnny , We're homeward bound tomorrow

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    Que siempre me enamora tu encanto

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    E per quanto tentasse di essere un po’ arrabbiata con lui per aver rischiato così tanto, Alice non poté fare meno di pensare che Malo era stato davvero coraggioso, che si era impegnato tantissimo per una cosa da regalare a lei e che era davvero orgogliosa di vedere come tutti quei ragazzini lo ammiravano e ascoltavano il suo racconto con la bocca spalancata e le orecchie tese. A ben pensarci, se avesse potuto raccontare a Raphael della sua storia con Malo, avrebbe probabilmente passato buona parte del suo tempo a fargli una testa così su quanto fosse bravo e coraggioso il suo ragazzo. Oh, cielo, era diventata una di quelle ragazze che non poteva fare a meno di parlare del proprio fidanzato, che guaio. Meno male per Raphael che non poteva dirgli nulla (?).
    Era talmente persa in questi pensieri che riuscì persino a ignorare il punto in cui Malo le diceva che non era la cosa più pericolosa che avesse fatto e probabilmente era un bene, perché altrimenti si sarebbe preoccupata ancora di più, nessun dubbio (?).
    Quando tornò con un piccolo kit di pronto soccorso nelle mani, sospirò appena, nel sentire le domande che i ragazzini stavano facendo a Malo: possibile che non gli interessasse altro che spargimenti di sangue e arti mozzati? Non potevano chiedere a Malo se aveva visto dei Luvdisc o se aveva giocato con dei Lumineon? (??)
    Si sist4emò proprio dietro Malo, mentre iniziava a trafficare con la cassetta e tirava fuori del disinfettante e dell’ovatta. Iniziò a curarlo con gesti naturali e tranquilli, come se fosse una cosa che avevano già fatto mille e mille volte, anche se non era così. Forse era quella la familiarità, il fatto di essersi abituati l’uno all’altra e il fatto di volersi bene. In un altro momento, di sicuro Alice sarebbe arrossita e avrebbe avuto bisogno di tutta la sua concentrazione, per fare una cosa del genere, ma ora lo faceva con estrema tranquillità e soprattutto con piacere: era ovvio che la rendesse felice, prendersi cura di lui.
    «Lo so che starai benissimo e che ci sei abituato» replicò senza distogliere lo sguardo da quello che stava facendo «ma questo non mi impedirà di preoccuparmi per te e ti medicarti» si sporse appena verso di lui, lanciandogli una smorfia a metà tra l’arrabbiato e il divertito, prima di riprendere a disinfettargli le ferite.
    «A proposito, chissà quando si mangia. Ho una fame…» borbottò ora, prima di lanciare un’occhiata a Ace. «Che ne dici se intanto vai a prendere le birre per tutti?» gli domandò ora, ammiccando con fare divertito, prima di riflettere un attimo.
    «Non per me, però. Io prendo una bottiglietta d’acqua» ci tenne a precisare, sia mai che Ace tornasse con una birra anche per lei (?).
    Era vero che lei e Malo non si vedevano spesso, ma quando succedeva le giornate erano sempre interessanti, movimentate e bellissime. E quella non faceva eccezione.
    Si sentì in pace con il mondo e incredibilmente felice, mentre ora si sporgeva verso Malo e gli chiedeva di raccontare del giorno in cui aveva pescato il pesce più grosso di tutta la sua vita. Era curiosa ed era sicura che i ragazzi avrebbero ascoltato volentieri. Il tonno era giù sul fuoco e le birre cominciavano a circolare… sarebbe stata una festa grandiosa anche quella, lo sapeva. Una cosa era certa: con Malo, le giornate non erano mai noiose e Alice, ancora una volta, si sentì incredibilmente fortunata.
    Per quel giorno, non voleva pensare ad altro che a divertirsi: gli impegni e le preoccupazioni sarebbero tornati una volta rincasata, ma per il momento voleva solo godersi la compagnia di Malo e di tutti gli altri.
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15 replies since 21/3/2019, 15:25   1777 views
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