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    ra sveglio dalla più improbabile delle ore. Era sveglio e lucido come quando abitava nel suolo d'Olymo, tra le bombe e le sirene che rombavano e fischiavano attorno a lui, cercando di sostituirsi alle ninnenanne dei pargoli normali.
    Era ancora notte fonda e aveva già dato a Juno tutte le caramelle rare che aveva ricevuto da suo Nonno per il Natale passato, giunte con un po' di ritardo ma assolutamente valide e mentre il pensiero di doverla allenare non sfiorava poi tanto la sua mente, quello che doveva fare in quella giornata era il suo chiodo fisso.
    Aveva preparato di tutto per quel pic-nic proposto mesi prima, riempendo due cestini di vimini belli voluminosi e non si era limitato a preparare le cose per lui ed Hanako ma anche per tutti i pokémon che di solito si portavano dietro. C'era da considerare anche quel piccolo dettaglio: entrambi, come allevatori, avevano uno stuolo invidiabile di pokémon vari.
    Dopo aver sistemato anche l'ultimo cestino decise che era il momento di fare la doccia, con la radio accesa a tutto volume per non permettere ai propri pensieri di avere la meglio sulla sua tranquillità. Tentativo fallimentare, non riuscì nemmeno a cantare in quel momento di relax.
    Ancora gocciolante e con un asciugamano intorno alla vita guardava il suo riflesso allo specchio, il suo viso spaccato a metà dalle ferite che si trascinava dalla tenera età di nove anni. Rimase lì, fermo, a guardare il suo stesso riflesso con il suo unico occhio mentre le labbra inumidite dal vapore si facevano all'improvviso secche. Aprì la bocca per parlare, come se avesse intenzione di dire qualcosa ma solo un sospiro, dopo un accanito tentativo di parlare, uscì dalle labbra.
    Ci sarebbe riuscito? Avrebbe trovato il coraggio? Ma se neanche davanti allo specchio riusciva a dire quello che pensava! Era un povero inetto. Lo sarebbe sempre stato.

    -----

    L'appuntamento per quel Pic-nic era alle dodici circa, sul percorso - appunto - dodici, quello che se imbroccato portava dritti dritti a Leo's Lair, zona piuttosto interessante soprattutto per la vista. Non che il suo obbiettivo fosse quello di arrivare fin lassù, magari ci sarebbe andato con Kratos più avanti e magari anche con Lògos, così da poterli far volare come si deve.
    Al suo fianco c'era Manteia che, come al solito, manteneva l'espressione contrariata e la pelliccia pulitissima, occhieggiando pigramente il cestino di vimini che doveva portare fino al punto designato. "Se non viene?" La pokémon commentò con una sorta di miagolio piatto che sembrò alle orecchie dell'allevatore, terribilmente, un tono che poteva essere ricondotto ad un "Meglio", cosa che le fece guadagnare un'occhiata in tralice. "Non sei gentile." La rimbrottò, la voce calma come al solito ma fu sufficiente per far scostare il volto della pokémon dall'altra parte. Non aveva mai mostrato apprezzamento nei confronti di Hanako a parte la prima volta che si sono viste, forse perché non l'aveva ancora considerata come una sua "nemica". O chissà che altro.
    Intanto Joshua guardò più volte l'orologio in attesa dell'amica, notando come fosse già passata mezz'ora e come ancora mancavano quindici minuti allo scoccare dell'ora "X". Aveva fatto leggermente in anticipo.
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    Usate le 10 caramelle rare di natale
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    Gli ultimi mesi erano stati molto, molto tranquilli e nella norma, non era mai stata una ragazza intraprendente ed a cui piaceva cambiare molto la sua routine anche perché le cose che di solito faceva le piacevano. Studiava le sue solite cose da allevatrice, allevava e si prendeva cura della squadra e nel tempo libero si sentiva con Levy e Clarke, con un paio d'uscite fatte con quest'ultima dalla quale di tanto in tanto percepiva delle leggere note di gelosia. Per lo meno riusciva a nutrire entrambe le amicizie, non ne aveva molte dunque ha lottava ardentemente per curare quelle poche che aveva e far si che sboccino, dando dei fantastici risultati. Cera una relazione però che era sempre agli inizi e che, nonostante il tempo, faceva fatica a proseguire, ovvero quella con Joshua che la giovane allevatrice preferiva non pensarci proprio. Gli aveva, o lui a lei, non ricordava più, quel pic nic ed ancora non ha fatto un singolo passo in avanti, lo ha rimandato così tante volte che ogni volta che ci pensava si sentiva uno schifo. Il meglio di tutta quella questione? La doveva risolvere da sola, visto che l'ultima cosa che voleva che accadesse era che Clarke venisse a sapere di questo piano - tremava al solo pensiero.
    Meno male che, per miracolo, i due sono riusciti a trovare una data definitiva dopo delle discussioni, era felice che Joshua non se l'era presa troppo e che aveva deciso di incontrarla al percorso 12. Era state un paio di volte al Bosco ma mai da quelle parti, sarebbe stata un'esperienza nuova e grazie al lusso di avere dei pokémon in grado di volare il tragitto sarebbe stato alquanto comodo e veloce. Il suo vestito era il solito, solita camicetta e solita giacchetta di denim che indossava in ogni occasione vagamente seria ed ufficiale, siccome non si poteva permettere di comprare vestiti di lusso e si imbarazzava alla sola idea di indossare qualcosa del genere. « T-Tutto bene? » chiese a Goryn, aveva deciso di fare un po' del percorso a piedi siccome si sentiva troppo stressata ed a disagio; camminare le avrebbe fatto bene. Per l'occasione, vista la vicinanza al suo posto nativo, aveva tirato fuori lo zweilous che stava annusando ogni metro quadrato alla ricerca di... tutto. Una testa era agguerrita e l'altra più pacifica, entrambe affamate, però in quell'occasione erano solamente vigili e pronti a difendere la propria padroncina. « C-Ci siamo quasi, » continuò a parlare più da sola che al pokémon, in un vano tentativo di rassicurarsi e di raccogliere quel poco coraggio che aveva in corpo. Aveva cercato di fare la propria parte però alla fine Joshua si prese la briga di portare il grosso del cibo, dunque lei si limitò a portare le piccolezze ed altra scorta di cibo per pokémon - non si sa mai.
    Con passo spedito la giovane macinava terreno, il paesaggio era spettacolare ed il mix di terreno montuoso a zona boschiva creava un'atmosfera non solo piacevole ma anche avventurosa. Era abituata a viaggiare per Owari nonostante la corporatura esile, però continuava ad essere intimorita e non abbassava mai la guardia, sopratutto ora che aveva lo stress ed ansia a mille. I minuti passavano e dopo ciò che a lei parvero ore raggiunse la locazione, intravedendo la sagoma del ragazzo e quella di un pokémon che dovrebbe essere la sua absol. Prevedendo la presenza di Manteia aveva portato con sé Bàikolor, magari avrebbero potuto giocare e facilitare a Joshua il compito di tenerla a bada. Sarà pure un casino internamente, però ci teneva eccome al compimento di quel pic nic ed assicurarsi che non solo sia un successo, ma che sii un'esperienza piacevole. Non riuscì a proferire parola, imbarazzata com'era, aveva del rossore sul viso che sarebbe stato ancora più intenso se non fosse per il fatto che teneva lo sguardo puntato sul basso. Fu solamente un ringhio, seguito da un gemito umile, da parte dello zweilous ad allertare l'Olymiano alla presenza della giovane di Sinnoh.
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    on era Hanako ad essere in ritardo, era lui che era assurdamente in anticipo e per quanto questo fosse il mantra che salmodiava nella mente del ragazzo, non poteva fare a meno di prendere il poké-gear più e più volte per controllare l'ora, febbrilmente, ricercando chiamate a cui - forse - non era riuscito a dare risposta in tempo. Una cosa praticamente impossibile. "La chiamo." Un verso di Manteia, più paziente di prima, terreo ma paziente giunse alle sue orecchie. "No... no, poi magari... non la chiamo." Altro verso, stessa modulazione, stesso tono terreo, in aggiunta solo una roteata d'occhi che faceva capire a tutto il creato tranne a lui che non gli importava un accidenti di quello che avrebbe fatto. "... Magari non ha capito il luogo d'incontro?" Con un sospiro spazientito la Absol si girò e con movimenti morbidi raggiunse senza alcuna difficoltà le spalle del proprio allevatore che rimase fermo, forse un po' stupito, ma fermo. Dopo averlo osservato per almeno dieci secondi buoni fece cozzare la propria testa con quella dell'uomo, niente di doloroso, ma duro a sufficienza per fargli fare una smorfia e solo finito il gesto sarebbe scesa, mettendosi seduta come prima.
    Joshua rimase fermo a contemplare la propria creatura massaggiando il punto in cui aveva preso la "testata", ora molto più calmo ma preoccupato per un motivo differente. Manteia, fin da cucciola, aveva dimostrato un attaccamento poderoso nei suoi confronti ma ultimamente - vuoi l'entrata nel mondo adulto, vuoi per altre motivazioni assolutamente sconosciute - sembrava molto più attenta ai suoi bisogni. "Grazie." Disse soltanto alla pokémon Buio che rispose con un verso diverso, più melodioso e basso, semplice.
    La pelliccia bianca ed il corno tagliente si spostarono velocemente verso la zona in partirono i due tipi di richiami, facendola sollevare sulle quattro zampe. Lei rispose con un tono acuto ed intonato, guardando poi il proprio umano che era fermo a contemplare la figura distante dell'allevatrice a cui aveva dato appuntamento.
    Inghiottì malamente la propria saliva, rumorosamente, in uno stato di panico quasi totale. Sentiva che il Seviper al posto del suo stomaco si stava dileggiando a contorcersi a più non posso, giusto per farlo stare ancora più male e solo la piccola percossa della fronte con Manteia contro la sua gamba sembrò destarlo di nuovo da quelle momentanee trance di piccolo terrore. "Sì... sì andiamo." Fu il suo turno di macinare qualche metro, fronteggiando la ragazza che aveva il capo diretto a terra, lo sguardo nascosto dai lunghi capelli, accompagnata dal drago a due teste Goryn. "Ehi...!" Fu l'unico suono distinto che riuscì a proferire, facendo fuggire poi lo sguardo dell'unico occhio buono verso le alture.
    Che avrebbe dovuto dire? Che avrebbe dovuto fare? Dovuto? Forse era meglio dire voluto ma c'era un luogo ed un tempo per tutto. Si schiarì la voce nella più disinvolta delle maniere che conosceva - ergo nessuna - e tentò un piccolo approccio, spostando l'iride castana su di lei. "C'è un punto un po' più pianeggiante poco più in là... Ci sistemiamo lì?" La creatura bianca al suo fianco osservò l'umana e per una volta tanto non le soffiò contro, non le ringhiò, non cercò neanche di snobbarla.
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    La testa schizzò in alto non appena udì la voce del giovane, indecisa su come rispondere ed optando per un banale ma efficace saluto con la mano siccome in quel momento la testa non funzionava. Non che in generale era una ragazza dalla risposta pronta, però quel momento era ancora più efficace a rallentare ogni processo mentale. Era seguito da Manteia che non sembrava così ostica siccome la sua presenza non aveva scaturito alcuna reazione, però era ancora presto per trarre conclusioni affrettate; magari avrebbe dovuto far uscire Bàikolor, ora che ci pensava. Comunque, annuì alla proposta del ragazzo, contenta che aveva già trovato un posto ma con la speranza che non avesse finito tutto da solo siccome voleva essere d'aiuto in qualche modo. « S-Sei qui... d-da molto? » chiese giusto per parlare, era un po' migliorate a spezzare il silenzio che lei stessa creava, senza contare che ci teneva a passare una bella giornata con Joshua.
    Mentre i due umani si avviavano lo zweilous fece lo stesso, però poco dopo iniziò ad emettere dei versi rabbiosi, o per lo meno ciò valeva per una delle tue teste che, subito dopo, mise anche a guardare malamente l'absol. « G-Goryn! Fai il bra- » niente, il drago continuò a fare l'inquieto in ciò che era un comportamento molto fuori carattere. Possibile che avesse fame? Manteia l'aveva già vista, non era possibile che l'avesse vista come una rivale solo in quel momento. « S-Scusami tanto Joshua, non so che gli prende, » si scusò, imbarazzata, mentre da versi il tipo buio passò ad emettere anche fumo bluastro e delle fiammelle dello stesse colore. Doveva tirare fuori Bouhfung a placarlo? Non riuscì a fermare il flusso di coscienza che Goryn si accasciò a terra in posizione di battaglia, guardando tutti i presenti mentre, man mano, l'altra testa stava iniziando a seguire l'altra, anch'essa in preda ad una furia improvvisa. La mano della ragazza raggiunse quella de dragonite però venne anticipata da una luce. « M-Ma... » non se lo spiegava, era impossibile però Goryn si stava evolvendo così, dal nulla, senza nemmeno una lotta! Possibile che rivedere quei dintorni, l'aria di quella che prima era la sua casa e un pizzico di fortuna lo portò all'evoluzione? Passarono dei lunghi secondi e finita la reazione, con le ali aperte ed un ruggito possente, un maestoso esemplare di hydreigon si presentò di fronte ai due piccoli umani. La rabbia nei suoi occhi a quanto pare era svanita, sostituita da curiosità, sgomento ed un pizzico di gioia, le stesse emozioni che Hana stava provando in quel istante. Se non fosse che stesse volando a due metri dal terreno l'avrebbe addirittura abbracciato.
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    on poteva essere definita la situazione più facile del mondo, né per lui né per lei, era chiaro. Entrambi impacciati in quella strana vicenda che li vedeva insieme, da soli, in un percorso lontano molto pacifico adatto ad un pic nic; Joshua ascoltò le parole della ragazza e l'unico occhio castano si fissò sul volto per qualche secondo, con la testa leggera e pesante allo stesso tempo. "No no, sono qui da poco." La pokémon di tipo buio al suo fianco sbuffò stizzita dell'aria dalle narici, guardando con rimprovero l'imbecille che si ritrovava come allevatore, guardandolo con espressione ricolma di deludente pietà. Il giovane fece di tutto per non guardarla ma percepiva il giudizio della creatura picchiettargli la nuca.
    Per fortuna Hanako sembrò concorde alla sua idea, cosa che lo aiutò molto nel fare un timido sorriso sulle labbra, girandosi piano per raggiungere il luogo che aveva suggerito fin quando una delle teste dello Zweilous cominciò a ringhiare feroce a tutti. Neanche l'ammonizione della propria allevatrice servì a qualcosa per farlo tornare all'ordine e l'espressione del giovane si fece un po' più attenta e seria sul volto, con l'unico sopracciglio visibile che si incurvava verso il basso, la palpebra stretta. Era un comportamento non del tutto usuale per quel pokémon, era chiaro dalle scuse che l'altra sciorinò velocemente, eppure - per esperienza - non era nemmeno così incredibile. "Gli passerà, stai tranquilla." Rassicurò a bassa voce, guardando come anche la testa più pacifica si assettò in posa di combattimento. Il seguito rese chiara la situazione ed il giovane sorrise con più trasporto nel vedere l'esemplare all'ultimo stadio della propria linea evolutiva. Spostò il peso dal piede destro al sinistro, puntellando il fianco con la mano libera mentre la Absol guardava placida lo spettacolo. "Ecco perché era così nervoso, si stava per evolvere." Annuì con soddisfazione, era sempre piacevole veder crescere un pokémon, specialmente se era del tipo drago. "Una brava Domadraghi." Commentò senza pensare, neanche rendendosi conto di aver fatto un complimento diretto alla persona che meno aveva ricevuto complimenti diretti nella sua vita.
    Il suono della voce melodiosa di Manteia riportò all'ordine il ragazzo che, dopo aver annuito alla creatura, si spostò lentamente nell'unico spazio libero che aveva trovato e che aveva reputato degno: un punto più pianeggiante, senza radici o sassi di grandi dimensioni, quasi fosse fatto apposta. Appoggiò uno dei cestini mentre Manteia trasportava l'altro, aprendone uno per tirare fuori la più classica delle tovaglie bianche con le righe rosse, aprendola con un gesto piuttosto meccanico delle braccia, coprendo il prato sottostante. "Vediamo..." Che detto da lui sembrava quasi una battuta. Prese quattro pietre, sufficientemente grandi e pesanti da usarle per fermare gli angoli della tovaglia, mettendo infine al centro i due cestini di vimini.
    Sollevò ora lo sguardo su Hanako, timidamente, aprendo appena le braccia per mostrarle il suo operato. In realtà cercava un parere dall'altra, più che un mettersi semplicemente in mostra.
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    Bevendosi la scusa che l'altro fosse qui da poco e, di conseguenza, sentendosi meno in colpa, Hana seguì il giovane verso la zona del picnic, venendo interrotta dal proprio pokémon che da lì a poco stupì tutti i presenti evolvendosi. Preoccupata più per la reazione di Joshua, la ragazza fu felice di vedere che non solo anche lui condivideva il suo stato d'animo, ma l'aveva addirittura complimentata! « G-Grazie mille! » rispose, al settimo cielo ed ammirando ogni singolo dettaglio del neo-evoluto che nel frattempo si era poggiato a terra, alquanto confuso ed incapace di sfruttare al meglio le sue nuove ali. Dopo il primo rush d'adrenalina il drago sembrava trovarsi faccia a faccia con le nuove difficoltà di quel corpo, però per sua fortuna era proprio qui che Hana entrava in gioco. « Immagino che Bouhfung ti possa aiutare, » disse sottovoce, mano sotto il mento mentre l'altra maneggiava con la borsa, ancora incerta se quella era la scelta giusta. « T-Ti... d-disturba se faccio uscire Bouhfung? M-Magari gli può insegnare meglio a volare, » voltandosi verso il suo collega, stavolta con più incertezza, cercò aiuto e consiglio siccome già era un miracolo che il dragonite fosse capace di volare. I libri e le ricerche hanno aiutato, però a differenza del drago coccoloso i hydreigon erano molto più basati al volo; un consiglio da un esperto come Joshua sarebbe vitale.
    Rimase in silenzio a pensare come distribuire le cose, giusto un paio di metri - sia mai che fosse TROPPO vicina a lui, insomma - mettendo giù la sua parte del picnic. L'era dispiaciuto che il grosso delle cose se l'era preso Joshua, aiutarlo le sarebbe piaciuto parecchio però se ne poteva fare una ragione, era un modo come un'altro del ragazzo di mostrare che ci teneva a quell'uscita. « P-Perfetto, » rispose annuendo appena con la testa, piccolo sorriso sul volto nel mentre la sua mente, affamata, pensava già al cibo. « C-Cos'hai portato? Io h-ho cercato di fare... q-qualcosa di Sinnoh, » ovviamente si era dovuta mettere in contatto con Lilly e le sue doti da cuoca non erano il massimo, però con impegno ed amore il risultato si rivelò essere buono. Erano una zuppa con del curry, non ne aveva mai sentito parlare però la sua quasi-mamma le disse che con quello non poteva sbagliare, aggiungendo che avrebbe rubato il cuore di ogni ragazzo - quella donna era furba ed intelligente, si. Era solo per miracolo che la pietanza era ancora intatta e niente sia uscito, oppure per l'eccellente contenitore che lei aveva comprato, qualunque sia la motivazione non vedeva l'ora che Joshua provasse la zuppa ed il resto del poco cibo che aveva portato.
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    sservò il nuovo Hydreigon di Hanako con espressione attenta e mite, le labbra appena incurvate in un sorriso gentile. L'occhio buono riusciva a cogliere tutti quei particolari fondamentali per l'allevamento dei draghi, annuendo appena un paio di volte nel constatare come le squame non soffrivano di nessuna malattia e la pelliccia nera itorno al collo e le braccia era bella scura e per niente lucida. Se avesse riflesso della luce sarebbe stato più facilmente visibile durante il tramonto o l'alba, una efficace peluria opaca invece rendevano questi predatori terribili efficaci ancor più difficili da scovare nelle ombre.
    In sostanza la ragazza si era meritata la spilla che gli aveva regalato al suo ritorno, quindi era tutto felice due volte per l'evoluzione di Goryn. Quando poi l'allevatrice si girò, chiedendogli il permesso di richiamare Bouhfung, il giovane annuì con semplicità. "Certamente. Fai giusto attenzione per un po' al comportamento dei due, per quanto sono compagni e cresciuti per lungo tempo insieme potrebbe scattare della rivalità." L'attenzione scivolò dalla ragazza al drago, l'espressione un po' più meditabonda e la voce appena più bassa. "A volte diventano aggressivi tra loro." Ma dire che era preoccupato della cosa era un'enorme bugia; era rilassatissimo e non si fece alcun problema a dar loro le spalle per andare a preparare il pic nic, seguito sempre da Manteia che, come un'ombra, tanti passi faceva lui, tanti passi faceva lei.
    Dopo aver aperto la grande tovaglia a quadri, travasò piano dai cestini il loro contenuto. Aveva preparato porzioni da combattente: vari odori curiosi, alcuni più intensi di altri, si propagarono nell'aria. In voluminosi contenitori trasparenti di plastica c'erano delle salse che aprì, lasciandole all'aria e altri ripieni di carne, altri ancora con una sorta di pane rotondo e schiacciato, molto morbido. In seguito delle strane pietanze variopinte ma quasi minimaliste, in piccolissimi contenitori neri di legno stile Kanto. Sostanzialmente c'era di tutto delle sue terre. "Oh, un paio di cose delle mie terre. Insomma... un assaggio di tutto." Un assaggio probabilmente per stomaci di ferro o per almeno quattro persone e non due.
    Nel frattempo si mise seduto a gambe incrociate, schiena dritta e volto meno rilassato di prima, con l'occhio che titubava dalle pietanze alla ragazza. Manteia intanto si sdraiò al suo fianco, con parte della pelliccia che lo circondava ma lasciando inaspettatamente il fianco sinistro del suo allevatore scoperto, libero. Guardò intensamente la ragazza prima di mettere il muso tra le zampe. "A-allora, cosa ti piacerebbe provare?" Era tesissimo improvvisamente, rendendosi conto che a parte i pokémon selvatici ed i propri erano da soli. Non era la prima volta ma c'era qualcosa di diverso. C'era della consapevolezza.
    Deglutì e prese dei bicchieri, porgendone uno all'altra, ancora vuoto. "Sete?"
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    Già, rivalità... meno male che a quello Bouhfung c'aveva già pensato tanto tempo fa, quando era un dragonair. Uno dei obbiettivi più grandi del drago era di superare e battere la Lucy di Rebecca, cosa poco probabile però almeno lo motivava a fare e dare il meglio di sé - ed ora lo teneva alla larga dal avere un suo compagno come rivale. Joshua però aveva ragione, doveva comunque fare attenzione dunque forse era meglio se assieme a loro lasciava una guardia vigile, imparziale e capace di sedare i cuori più agitati. « Hai ragione, » commentò prima di tirare fuori le due sfere dalle quali uscirono il drago arancione e Hippea, salutato il ragazzo, si voltò verso la padrona che le spiegò di tener d'occhio i due ragazzi. « G-Goryn si è appena evoluto, vedi di dargli q-qualche consiglio, » disse, in seguito, al dragonite che annuì col capo per poi allontanarsi seguito dal tipo buio e dalla starter. Almeno così era sicura che non sarebbero nate lotte o robe di quel genere, poteva godersi quel momento in pace senza alcuna paranoia - circa, conoscendo se stessa era capace di farle nascere dal nulla.
    Era pronta a mangiare e non vedeva l'ora di assaggiare ciò che il ragazzo aveva preparato, ma più roba usciva e veniva posta più Hanako aveva paura di cosa l'aspettava. Cercava di essere una tipa educata e raramente rifiutava del cibo, quello dell'orfanotrofio faceva schifo e lei non è una brava cuoca, insomma, però di quel passo le sarebbe esploso lo stomaco! Cosa poteva fare? Magari un passo per volta e prolungare la serata? Dopo tutto non avevano nessuna fretta, anche se non vedeva dare l'aria che non le piaceva e che stava mangiando controvoglia - che casino. In verità non lo era, ma era così preoccupata e determinata nel rendere quel pic nic un successo che la minima cosa la faceva scombussolare. « S-Sei gentile p-per aver portato... c-così tanto, » era onesta, però un'altra parte di sé stessa voleva aggiungere "anche se sarei rimasta sazia con metà della roba", però pazienza. « E-Ehm... q-qualcosa di leggero, p-per ora, » rispose subito dopo, sentendo man mano la tensione nell'aria, spinta avanti solo da determinazione e la voglia di non fare da peso all'altro. Voleva dare il proprio contributo e non l'avrebbe di certo fatto se continuava a fare la solita Hana incompetente. « T-Tu invece? N-Non sono... c-così fornita, m-ma... m-magari ti piace,» si voleva dare una sberla per come aveva posto la domanda, però era qualcosa, non si poteva lamentare. Chissà che tipo di ragazzo era Joshua per quanto riguardava il cibo? Erano tutte informazioni importanti!
    « S-Si! » annuì con vigore, la tensione non le permetteva di fare altrimenti, « M-Manteia è s-splendida, s-sta crescendo così bene. ». Era una mossa da codardi ma forse portare il discorso su un'argomento comodo per entrambi avrebbe reso l'atmosfera più rilassata, senza contare che il complimento era davvero genuino e la sua ammirazione nei confronti della tipo buio era vera. Chissà se c'è l'aveva ancora con lei? Forse dovrebbe far uscire Bàikolor, sarebbe stata ora che i due avrebbero stretto amicizia - la volta scorsa per chissà quale motivo non è accaduto niente.
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    oshua salutò entrambi i pokémon, sia il drago che la tipo Erba e mentre i due tipo drago si davano consigli su come essere un buon drago volante, lui rimase a guardare un punto imprecisato dell'allevatrice seduta davanti a sé. Non aveva davvero considerato alle quantità, guardando solo alla fine la montagna di roba che aveva preparato per quel pic-nic. "... Ho... esagerato un po'... eheh... eh..." Anche lui se ne rese conto, facendo la figura del perfetto imbecille. Manteia sbadigliò sonoramente ed appoggiò il muso tra le zampe, controllando comunque la situazione per non lasciare da solo il proprio padre adottivo, guardando la mora che balbettava ancora. Joshua le passò dei semplici tramezzini, la cosa più leggera che gli venne in mente di passare, ovviamente sopra un piatto di carta che aveva estratto dal secondo cestino.
    "Volentieri!" Accettò subito, forse con troppa enfasi ma era praticamente nel panico, massacrato dalla pressione del pic-nic, dalla presenza di Hanako, da quello che provava, varie ed eventuali che non riusciva a registrare. Avrebbe provato molto volentieri la cucina della ragazza ed aspettò con il piatto vuoto pronto vicino a sé, intanto che si accingeva a prendere le bibite dal secondo cesto. Dall'acqua alle varie commerciali, gassate e zuccherose; una volta scelta il giovane l'avrebbe versata e passata all'altra, guardando poi la sua Absol quando venne chiamata in causa.
    La creatura alzò la testa confusa, comprendendo come il focus della situazione fosse diventata all'improvviso lei e in maniera del tutto non richiesta. "Sì, è un esemplare magnifico." Fu un bene poter parlare di pokémon, nella fattispecie dei suoi, perché era un buon modo per tranquillizzarsi; in più la pokémon Catastrofe era con lui da un sacco di tempo, da quando era un uovo e la cosa lo inteneriva.
    Mostrò un sorriso, si rilassò moltissimo, prendendo ad accarezzarle il capo. Le coccole erano sempre gradite, lo si poteva vedere dal musetto soddisfatto della creatura. "E' nata già molto bella, sin da piccola." Era un prodotto di un allevamento, quindi sicuramente molto più ricercata e studiata come cova. Gli occhioni rossi della Absol si fissarono in quello castano dell'allevatore, miagolando piano il suo stesso nome. Il giovane prese un bocconcino dal cesto di vimini e lo posizionò sul naso della pokémon che rimase improvvisamente immobile, ferma, paralizzata. Lasciò passare una manciata di secondi prima di darle il segnale di poter mangiare, lei semplicemente fece cadere il bocconcino e cominciò a mangiarlo mostrando il suo softbite migliore. "Invece Bàikolor come sta?"
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